Integrity Score 750
No Records Found
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La Carovana delle Alpi di Legambiente fa tappa in Vallaccia, sito naturalistico d'alta quota in comune di Livigno incluso nella rete europea 'Natura 2000', e lo fa per documentare lo stato delle opere abbandonate dopo che l'associazione ha ottenuto, a tutti i livelli di giudizio, sentenze che hanno decretato in modo ormai definitivo l'illegittimità del progetto di collegamento impiantistico tra il comprensorio sciistico di Livigno e la stessa Vallaccia.
L'ultima puntata dell'annosa vicenda legale, dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 2019, è il provvedimento, notificato lo scorso giugno, con cui la Procura della Repubblica di Sondrio ha revocato il sequestro delle opere illegittimamente realizzate, al fine di rimuovere ogni ostacolo all'adempimento dell'obbligo di abbattimento delle stesse. Abbattimento che peraltro era stato già disposto nel giugno 2018, e che avrebbe dovuto essere eseguito entro il mese di ottobre dello stesso anno. Come ricorda la stessa Procura nel suo provvedimento, il Comune di Livigno risulta infatti inadempiente, non avendo dato corso alle procedure di demolizione entro il termine di legge.
"Non ci sono più scuse, le opere in Vallaccia e sul Monte della Neve devono essere abbattute e lo stato dei luoghi ripristinato, entro l'inizio dell'autunno - ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Crediamo che la volontà dell'amministrazione comunale di porre rimedio ai danni arrecati al versante e al fondovalle possa rappresentare il miglior modo di dire la parola fine ad un passato di sfruttamento indiscriminato del territorio, per sviluppare un modello turistico davvero sostenibile ed appropriato al contesto di queste valli, uniche nell'intera regione alpina. E' ora di voltare pagina, smettendo di inseguire modelli che hanno funzionato in passato ed altrove ma che, nel nuovo quadro imposto dal cambiamento climatico e dai nuovi bisogni espressi dal turismo montano, non è affatto detto che siano vincenti per l'Alta Valtellina dei prossimi decenni."
Il riferimento è al cosiddetto 'progetto Gasser', un'idea di collegamento 'sci ai piedi' da Livigno alla Valfurva che, scimmiottando modelli dolomitici impostati nel secolo scorso, prefigura pesanti infrastrutturazioni in ambiti di grande sensibilità ambientale, giungendo a minacciare le aree naturali protette, a partire dal Parco Nazionale dello Stelvio e dai siti.