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Manca un mese all'inizio degli Us Open e, al momento, Novak Djokovic è escluso dal torneo. Anzi, più che essere escluso dalla competizione, non può entrare negli Stati Uniti perché non è vaccinato, nonostante al Us Open saranno presenti altri giocatori che come lui non hanno fatto il vaccino, si tratta di tennisti americani, infatti le norme non permettono a chi è straniero di entrare nel Paese senza il ciclo vaccinale completato, non è il torneo ad avere regole che ne impediscano l'iscrizione. Alla kermesse potrà assistere come pubblico chi non è vaccinato. Ma per Djokovic - e qualunque tennista non americano voglia entrare - non sarà possibile giocare.
Il tennista serbo ha accettato la situazione e ha ribadito che, se le norme glielo consentiranno, giocherà molto volentieri, a maggior ragione ora che ha vinto l'ultimo torneo di Wimbledon e si è portato a meno 1 da Nadal come Slam vinti in carriera. "Spero ancora sia possibile andarci. Difficile che venga fatta un’eccezione, ma magari potrà cadere questo tipo di restrizione".
Per far sì che Djokovic possa partecipare agli Us Open si sono mobilitati in tanti. In primis i suoi tifosi che hanno lanciato una raccolta firme che ha spopolato con decine di migliaia di sottoscrizioni. Poi si sono mossi anche politici e associazioni, come Nebojsa Jovanovic, presidente di un’associazione che promuove il tennis in Serbia, che ha scritto direttamente al presidente degli Usa Biden: "Djokovic non è una minaccia nazionale", ha scritto nella missiva indirizzata al Presidente, "È una delle persone più sane al mondo grazie alla sua vita disciplinata e funge da modello e ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo. È nell'interesse dell'America che il più grande torneo del mondo ospiti il più grande giocatore del mondo, soprattutto da quando ha appena vinto il suo settimo torneo di Wimbledon a Londra”.
Su Instagram Djokovic ha fatto sapere che in attesa di una decisione sta continuando ad allenarsi: "Mi sono allenando come se mi fosse permesso di giocare, mentre aspetto di capire se ci sarà spazio per me per entrare negli Stati Uniti. Dita incrociate”.