Integrity Score 915
No Records Found
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La sfilata, di nuovo a Parigi per la prima volta dallo scoppio della pandemia, inizia con l’ingresso delle ritardatarie. Ricoperte di tweed dalla testa ai piedi corrono lungo la passerella in cerca del loro posto. Queste sono Marisa Berenson, Farida Khelfa e Sashs Pivovarova che deridono le abituali clienti della Couture.
Un simpatico siparietto che anticipa il tenore ironico e dissacrante della sfilata.
Il designer statunitense ha rivisitato la moda maschile trasformando la sua ossessione per le divise in un gioco creativo e sartoriale che con questa sfilata porta ad un livello successivo. Protagonisti della sfilata sono i sospensori, i cosiddetti jockstrap, che si intravedono dai pantaloni sartoriali a vita bassa e dalle gonne in tweed.
Questo accessorio, usato sia tra i giocatori di football americano che per il cruising omosessuale, viene elevato grazie all’abbinamento con un tessuto bon ton come il tweed. L’ultimo look, un cowboy queer in total denim con un jockstrap/strap on ricoperto di brillantini, fa il suo ingresso sulle note di Don’t Tell Me di Madonna ed è impossibile non sorridere compiaciuti davanti al grande talento e l’intelligente ironia del creativo statunitense.
Photo courtesy of Thom Browne