Integrity Score 750
No Records Found
No Records Found
No Records Found
Le grandi aggregazioni urbane sono in crescente sofferenza climatica. La temperatura media in Pianura Padana è già cresciuta di quasi due gradi rispetto all’era preindustriale, e a questo dato si sommano gli effetti localizzati delle isole di calore urbano e dell’impermeabilità delle superfici, che accentuano la dimensione della sfida climatica e la portata richiesta per gli sforzi di adattamento e di prevenzione del rischio associato a eventi climatici estremi, che impattano sulla sicurezza e sulla vivibilità delle città, e quindi anche sulla loro attrattività. Milano ha approvato un piano aria-clima ambizioso e ha grandi propositi di rivegetazione di aree precedentemente impermeabilizzate e di forestazione e connessione di spazi periurbani: restituire superfici urbane alla infiltrazione idrica e spazi per la vegetazione è sicuramente un investimento prezioso in infrastrutture Nature Based che, auspicabilmente, deve irradiarsi ad altri ambiti del territorio metropolitano. Tra le risorse ancora troppo poco valorizzate del territorio metropolitano ci sono quelle associate all’elemento idrico, in larga misura occultato nei decenni trascorsi.
«L’acqua fluente e l’infrastruttura formata dal reticolo idrografico è stata sottratta allo spazio pubblico e al disegno della città perché ritenuta non più idonea a generare utilità pubblica. Una scelta che oggi richiede di essere rivista, alla luce delle potenzialità che una infrastruttura blu può generare a favore del benessere urbano. Ma per farlo occorre il coraggio di rinegoziare gli spazi della città pubblica e le connessioni tra città e territorio non urbanizzato» sottolinea Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia.